Giovedì 11 novembre alle ore 18.00 presso la Biblioteca Civica di Cividale del Friuli, Lionella Croattini, nipote dell'Autore e curatrice dell'opera, presenta il diario di guerra di Francesco Isola In guerra e prigionia : 28 febbraio 1917 - 22 dicembre 1918.
Sono particolarmente orgogliosa di essere riuscita nell'impresa di rendere pubbliche le memorie del nonno. Dopo il loro casuale ritrovamento avevo provveduto a copiare il manoscritto per renderlo leggibile, dato che era scritto a mano e a matita. E' stato un lavoro un po' faticoso, ma interessante ed emozionante [...]. L'occasione del rinvenimento mi ha spinto ad approfondire l'argomento ed a leggere alcuni libri in proposito, scoprendo degli aspetti sconcertanti che nemmeno immaginavo e che mi hanno turbata [...].
Spero, nel mio piccolo, di aver in minima parte contribuito ad aprire una breccia nell'omertà storica.
(Dall'Introduzione della curatrice)
Francesco Isola nasce a Montenars, allora frazione di Artegna, il 6 luglio 1897 da Isidoro e Zecchini Lucia. Consegue il titolo professionale di assistente edile in una scuola privata di Gemona. Frequenta la Scuola tecnica governativa di Udine con licenza nel 1914.
Inizialmente aiuta il padre agricoltore nell’azienda di famiglia prima ad Artegna, dove si sono trasferiti da Montenars, quindi a Gradisca di Spilimbergo
Viene arruolato dal Distretto militare di Sacile con la classe 1898 nel 57° Reggimento Fanteria con sede a Padova.
Parte per il fronte nell’aprile 1917 da Faedis dove riceve l’intero equipaggiamento da guerra, comprese le armi da fuoco. Alcuni giorni dopo, a marce forzate, passando per Caporetto raggiunge le località di Volaria e Gabria sul fronte di Tolmino. Ai primi di maggio viene schierato sulla linea di combattimento, sulle falde tra il monte Merzli ed il Vodil dove passa al 155° Fanteria, Brigata Alessandria.
Viene mandato dal Comandante a stabilire un contatto per ricevere ordini, dato che le segnalazioni non funzionano a causa di un furioso bombardamento nemico. e viene catturato dagli Asburgici.
Rimane prigioniero per 15 mesi in vari campi di prigionia tra cui Dortmund, rientrando nel febbraio 1919, al termine del conflitto, dopo un avventuroso viaggio attraverso l’Olanda e la Francia.
Viene trattenuto al Corpo per altri 18 mesi durante i quali è chiamato a reprimere i moti rivoluzionari nelle campagne del Padovano.
E’ congedato il 15 maggio 1920 (con decreto 7.11.20) dopo quasi 40 mesi lontano da casa.
(dal sito web Aviani editore: <http://www.avianieditori.com/in-guerra-e-prigionia/#more-484>)